La definizione che mette  mettere d’accordo il maggior numero di esponenti della comunità scientifica è la formulazione dalla dottoressa Jeannette Wing, direttrice, al tempo, del Dipartimento di Informatica della Carnegie Mellon University, secondo cui “è il processo mentale che sta alla base della formulazione dei problemi e delle loro soluzioni così che le soluzioni siano rappresentate in una forma che può essere implementata in maniera efficace da un elaboratore di informazioni sia esso umano o artificiale”.

Ovvero è lo sforzo che un individuo deve mettere in atto per fornire a un altro individuo o macchina tutte e sole le “istruzioni” necessarie affinché questi eseguendole sia in grado di portare a termine il compito dato.

Ma come la programmazione diventa strumento per sviluppare il pensiero computazionale?