Con il suo sostegno agli Stati membri nella lotta contro la povertà, l’esclusione sociale e la discriminazione, l’Unione europea si propone di rafforzare il carattere inclusivo e la coesione della società europea e di far sì che tutti i cittadini abbiano parità di accesso alle opportunità e alle risorse.

Obiettivi

La lotta alla povertà e all’esclusione sociale è uno degli obiettivi specifici dell’Unione europea e degli Stati membri nell’ambito della politica sociale. Conformemente all’articolo 153 TFUE, l’inclusione sociale va conseguita unicamente mediante la cooperazione non legislativa – metodo aperto di coordinamento (MAC) – mentre in virtù dell’articolo 19 TFUE l’UE può prendere provvedimenti per combattere la discriminazione, sia offrendo protezione giuridica alle potenziali vittime, sia adottando misure di incentivazione.

Risultati

A. Lotta alla povertà e all’esclusione sociale

Tra il 1975 e il 1994 la Comunità economica europea ha condotto una serie di programmi e progetti pilota volti a combattere la povertà e l’esclusione. Tuttavia, data la mancanza di una base giuridica, l’azione della Comunità in questo settore è stata oggetto di continue contestazioni.

La situazione è cambiata nel 1999 con l’entrata in vigore del trattato di Amsterdam, che iscrive l’eradicazione dell’esclusione sociale tra gli obiettivi della politica sociale comunitaria. Come previsto dall’articolo 160 TFUE, nel 2000 è stato istituito un comitato per la protezione sociale al fine di promuovere la cooperazione tra gli Stati membri e con la Commissione.

La strategia di Lisbona, varata nel 2000, ha posto in essere un meccanismo di monitoraggio e coordinamento consistente nella fissazione di obiettivi, nella misurazione della povertà sulla base di una serie di indicatori e parametri di riferimento, in orientamenti all’indirizzo degli Stati membri e in piani d’azione nazionali contro la povertà. È stato applicato il metodo aperto di coordinamento (MAC) – un processo volontario di cooperazione politica basato sulla definizione di obiettivi comuni e la misurazione dei progressi compiuti verso il conseguimento degli stessi, avvalendosi di indicatori comuni – in linea con la prassi adottata in altri settori della politica sociale.